Nel ribadire il nostro pieno assenso all’istituzione della R.N.O. di Santo Pietro, riteniamo tuttavia che l’istituzione della stessa , sta creando problemi soprattutto tra i residenti, gli agricoltori, gli allevatori. Problemi risovibili appena l’Ente Gestore attuerà tutti i provvedimenti di propria competenza.
Nell’attesa della piena attuazione (anche finanziaria) della R.N.O., considerando anche la pecularietà del territorio, riteniamo doveroso proporre alcune modifiche che pur salvaguardando il principio della tutela e recupero di un estimabile bene ambientale, permetta ai fruitori di essere soggetti ATTIVI e non passivi della R.N.O.
Del resto se è vero che il lento degrado del bosco di Santo Pietro ebbe inizio nel 1901 con la prima quotizazione, è anche vero che per ricostruire e rivalorizzare quanto distrutto, servono anni ed anni ed il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati.
Da qui la proposta del ramarro che prevede la salvaguardia dell’esistente ed un piano di valorizzazione e recupero che non può che essere a medio e lungo termine.
Per far ciò proponiamo che il nuovo Parlamento Siciliano approvi la seguente proposta di legge di modifica al decreto istitutivo della R.N.O. di Santo Pietro del 23 marzo 1999.
Art. 1 – L’art. 5 del decreto 23 marzo 1999 che recita “La gestione della riserva di cui all’art. 1 è affidata, ai sensi dell’art. 20 della legge regionale n. 14/88, all’Azienda foreste demaniali della Regione siciliana” è così integrato:
“All’Ente Gestore è affiancato un comitato con compiti consultivi formato da 7 componenti designati dall’Amministrazione Comunale (5 Caltagirone – 2 Mazzarrone). Nessun compenso è previsto per i componenti del comitato. Lo stesso avrà la durata di 5 anni.
Art. 2 – In tutto il territorio dell’area protetta l’ente gestore sentito il comitato consultivo di cui all’art. 1, potrà concedere deroghe ai divieti, specifiche, nominative e a termine.
Caltagirone 10 ottobre 2000